Milano - La Malattia Renale Cronica, detta
anche Insufficienza Renale Cronica (IRC), è una patologia diffusa che affligge dall’8% al 16% della popolazione mondiale e, in particolar modo, le persone
diabetiche ed ipertese. Una delle complicanze più frequenti della Malattia
Renale Cronica è l’anemia, che interessa un paziente su 5 e spesso ne è anche il primo sintomo
quando la malattia non è ancora stata diagnosticata. Inoltre, l’anemia stessa può presentarsi fino al 90% dei casi negli individui
dializzati con
malattia renale cronica.
La ricerca DIANA – Dentro
I racconti di ANemiA da Insufficienza Renale Cronica – condotta da ISTUD Area
Sanità e Salute con il contributo non condizionato di Astellas, ha permesso di raccogliere e analizzare
narrazioni che raccontano la malattia dell’anemia da insufficienza renale
cronica da tre punti di vista: pazienti, familiari e professionisti di cura. Grazie
al coinvolgimento di 8 Centri nefrologici attivi in tutta Italia e
dell’associazione pazienti ANED (Associazione Nazionale Emodializzati Dialisi e
Trapianto - ONLUS), DIANA porta
ad una maggiore conoscenza e consapevolezza di una patologia che genera impatti
importanti e che tende ad essere sottovalutata, soprattutto nelle implicazioni
che ha sulla vita di chi assiste il malato stesso. L’obiettivo a tendere è quello di utilizzare questi
risultati come punto di ripartenza comune per proseguire verso un miglioramento
del processo di cura e del prendersi cura. Questo per ridar fiato, pienezza e
sollievo ad un ecosistema sanitario la cui essenza è il suo intersecarsi
simbiotico di relazioni e trattamenti terapeutici.
Le 74 narrazioni raccolte rappresentano, quindi, il primo risultato della ricerca; ma il punto di forza della ricerca è stato quello di ascoltare e unire più punti di vista sul vissuto di questa condizione, che ha permesso di fare emergere, tra gli aspetti più importanti: le persone che vivono con l’anemia da insufficienza renale cronica spesso conducono una vita difficile, resa pesante anche nei più piccoli gesti quotidiani dalla costante stanchezza e dalla diminuzione della loro autonomia, alla quale rispondono seguendo rigorosamente le indicazioni mediche; questo nella speranza di non peggiorare, di ottenere una qualità di vita psicofisica migliore, riprendere la propria autonomia e di potersi ridedicare a pieno alla propria quotidianità e socialità, spesso limitata dalla malattia stessa.
· Inoltre, si evidenzia un’importante diminuzione della qualità
di vita di questi individui, dovuta all’abbassamento del tono dell’umore
(riportato maggiormente secondo il punto di vista dei caregiver (47%), alle
difficoltà che la malattia porta sul mondo del lavoro (dove la metà
delle persone che lavorano riportano riarrangiamenti o perdita dello stesso),
alla difficoltà nell’accettare la malattia (25%) e alla diminuzione
della vita sociale (16% riportato dai pazienti e 29% riportato dai
caregiver). ·
Anche i caregiver vengono influenzati fortemente dalle conseguenze
dell’anemia da insufficienza renale cronica dei loro cari, venendo consumati
dalla frenesia della loro quotidianità: “tirati” da lavoro, famiglia e
caregiving perdono il tempo per dedicarsi a loro stessi, alle proprie
progettualità ed alla propria vita sociale. Queste persone esauriscono le
loro energie, sperando in un miglioramento netto della qualità di
vita del loro caro, per tornar a vivere loro stessi.
· I curanti, nonostante risultino generalmente graditi, competenti e disponibili, hanno una percezione di “accoglienza del malato” disallineata rispetto a quello che viene riportato dagli altri punti di vista. Le narrazioni dei professionisti di cura, infatti, si focalizzano molto sull’aderenza terapeutica e sugli aspetti riguardanti la meccanica della malattia.
· Per tutti e tre i punti di vista il trapianto di reni viene
visto come soluzione alle problematiche legate alla patologia ma non esiste
solo questo approccio per gestire la malattia e non sempre risulta essere
una soluzione definitiva.
L’operazione
di ascolto realizzata con DIANA ha consentito di mettere a fuoco vissuti di
sofferenza e frustrazione, di difficile confronto con la cronicità dei sintomi,
snervante ricerca di energie per poter riprendere e vivere la propria
quotidianità, sensibile modificazione del tono dell’umore ed esperienze di vera
e propria invalidità.
Commenta
così Maria Giulia Marini, Direttore
Scientifico e dell’Innovazione dell’Area Sanità e Salute ISTUD: “La ricerca
DIANA ha messo in luce cosa significa “stanchezza” dovuta agli anni passati con
la malattia renale cronica: prospettive di vita bloccate, orizzonti di azione
limitati e, quindi, una quasi assenza di futuro. Il tempo è scandito da esami,
farmaci e dialisi, in attesa di un trapianto renale. Possiamo sperare nella
ricerca scientifica su nuove e più efficaci cure…”.
Maura
Ravera, Dottoressa della Clinica Nefrologica,
dialisi e trapianto dell’Ospedale San Martino di Genova commenta: “È
fondamentale identificare precocemente e trattare tempestivamente i pazienti
con anemia da malattia renale cronica per migliorare la loro qualità di vita e
gli outcomes clinici”.
Lucia Del Vecchio, Dottoressa
della Nefrologia e Dialisi, Ospedale Sant’Anna ASST Lariana di Como,
commenta: "il malato spesso non è solo con la sua malattia; il caregiver è
al suo fianco e per anni ne condivide il carico emotivo e le incombenze
pratiche. La malattia renale cronica, e le sue complicanze, tra cui
l'anemia, è come se fosse uno zaino: all'inizio leggero, poi sempre più pieno
di sassi".
Giuseppe
Vanacore, Presidente ANED - Associazione Nazionale
Emodializzati Dialisi e Trapianto – ONLUS - commenta: “la qualità della vita
delle persone colpite dalla malattia renale e in presenza della complicanza
dell’anemia può non essere un ossimoro. Purché accanto alle indispensabili cure
si affermi anche l’ascolto nella pratica medica e la partecipazione consapevole
dei pazienti”.
Antonella
Veneziano, Direttore medico di Astellas, commenta: “Astellas sente forte la
responsabilità sociale di supportare progetti editoriali di grande valore
educazionale, che possano contribuire ad aumentare la consapevolezza sulla
condizione dell’anemia associata a malattia renale cronica, dando voce ai
pazienti, ai caregiver e ai professionisti sanitari”.
Da questa
ricerca è nato il libro “DIANA - Dentro I racconti di ANemiA da Insufficienza Renale
Cronica” che sarà distribuito da Edizioni Effedì ed è scaricabile
gratuitamente al seguente link: https://www.medicinanarrativa.eu/progetti/diana-dentro-i-racconti-di-anemia-da-insufficienza-renale-cronica .
Il libro,
realizzato con il contributo incondizionato di Astellas, contiene i risultati
della ricerca e una selezione delle narrazioni raccolte e analizzate; la
pubblicazione ha l’obiettivo di far conoscere le storie delle persone coinvolte
da questa patologia e mostrare che cosa significhi confrontarsi con un vissuto
spesso invisibile e sottovalutato nel suo impatto sulla qualità della vita. (www.agenziaomniapress.com - 23.11.2023)