Milano (Marisa de Moliner) - Il Manzoni chiude la programmazione di questo mese con due spettacoli, entrambi della rassegna Extra, così diversi uno dall'altro ma con una cosa in comune: i rapporti, nel primo caso con le persone e nel secondo con i personaggi.
Mercoledì 30 a calcare il palcoscenico toccherà a Umberto Galimberti con L'Io e il Noi - il primato della relazione e giovedì 31 a Dario Ballantini con Lo spettacolo di Ballantini - Conseguenze di 40 anni nei panni di altri. Umberto Galimberti approderà al Manzoni mercoledì prossimo con una conferenza-spettacolo, prodotta da Charlotte Spettacoli, sulle relazioni d'amore che spesso non si rivelano tali ma di possesso e sovente finiscono tragicamente nelle pagine di cronaca nera. Il noto filosofo e psicoanalista metterà in guardia da comportamenti e modi di dire, anche apparentemente innocui, che invece potrebbero svelare possessività. Una situazione a quanto appare molto diffusa, sarebbero infatti molte le persone che concepiscono l'amore in maniera possessiva. "Mia moglie, mio marito...- avverte Galimberti- togliete questi possessivi. Non c'è niente di vostro, l'altro è un altro. I matrimoni possono essere possibili solo se partono dal concetto che Lei o Lui è un altro. Ciascuno di noi è il riflesso dello sguardo dell'altro. Oggi ci si lamenta dell'egoismo, del narcisismo, ma chi ha messo il seme del primato dell'individuo rispetto alla comunità? La condizione elementare e fondamentale per continuare a vivere si chiama amore". "Laveva detto bene Freud- sottolinea il filosofo psicoanalista- la vita funziona se qualcuno ci ama. Noi viviamo finché cè qualcuno che ci ama: sono convinto che molte persone anziane se ne vanno perché nessuno le ama più". "Paradossalmente aggiungerei una noticina- conclude Umberto Galimberti- oggi non è importante rendere facili i divorzi ma rendere difficilissimi i matrimoni. Bisogna che la gente capisca che lamore è unopera darte, è scoprire il segreto dellaltro, essendone curioso, nella sua continua cangianza". Le sue lezioni d'educazione sentimentale al Manzoni non terminano qui, è previsto un seguito il 4 febbraio 2025 con un'altra conferenza-spettacolo dal titolo Quando la vita era governata dal cuore - Amore e sentimenti nellera della tecnica.
E se Galimberti porta in scena le relazioni tra le persone, la sera dopo, il 31 ottobre, Dario Ballantini si destreggerà tra le relazioni con i suoi tanti personaggi che lo hanno reso famoso al grande pubblico. Protagonisti questa volta de "Lo spettacolo di Ballantini- Conseguenze di 40 anni nei panni di altri" scritto dallo stesso attore fantasista accompagnato sul palcoscenico da Marcello Fiorini alla fisarmonica, che ne ha curato anche gli arrangiamenti, mentre i costumi sono realizzati da Nadia Macchi e da Ballantini che con il regista Massimo Licinio firma anche la produzione. E così nella serata di Halloween, quando si maschera chi non lo fa per professione, Dario Ballantini si trasformerà nelle sue maschere e si smaschererà nel raccontare la sua carriera ormai quarantennale. Una prova davvero importante quella di esibirsi davanti al pubblico del Manzoni, esigente e dal palato fine, con dieci dei suoi cavalli di battaglia. Scelti tra quelli legati al mondo della musica in una sorta di teatro- canzone, in un mix tra racconti curiosi e inediti, parole e musica. Calato in personaggi, quali Lucio Dalla, Gino Paoli, Ray Charles, Vasco Rossi, Paolo Conte, Zucchero, Ballantini stupisce per la verosimiglianza. Trasformazioni divertenti come altrettanto divertenti sono gli aneddoti degli incontri faccia a faccia degli originali con il loro sosia. Eventi, quelli vissuti dal sagace trasformista livornese, nonché pittore e scultore, spesso dai risvolti tragicomici. Rischi del mestiere per una carriera vissuta nei panni degli altri.
Per info: https://www.teatromanzoni.it/ (www.agenziaomniapress.com - 25.19.2024)