Milano (Marisa de Moliner) - Non è Natale senza "Natale in casa Cupiello". La commedia che, ormai entrata nell'immaginario collettivo, Vincenzo Salemme porta al teatro Manzoni, nella rassegna Prosa fuori abbonamento, dal 26 novembre all'8 dicembre 2024. Il brillante regista e attore napoletano torna così a Eduardo De Filippo, del quale mette in scena una versione "modernizzata", rispettandola, della famosissima opera diventata un classico col quale si sono misurati dopo lo stesso autore altri grandi protagonisti del teatro italiano. Una pesante eredità raccolta da Salemme che approda a Milano con questa sua edizione dopo averla portata lo scorso anno in tournée nei maggiori teatri italiani dove ha registrato il tutto esaurito.
Il pubblico ha, quindi, gradito quest'ultima versione di "Natale in casa Cupiello", prodotta da Chi è di scena e Diana Or.I.S., che si avvale delle scene di Luigi Ferrigno, dei costumi di Francesca Romana Scudiero e delle musiche di Nicola Piovani. Vincenzo Salemme, oltre a esserne il regista, interpreta il personaggio principale che fu uno dei cavalli di battaglia di Eduardo , Luca Cupiello, affiancato sulla scena da Antonella Cioli che impersona la moglie Concetta e Antonio Guerriero il figlio Tommasino.
Quello di Salemme è un ritorno doppio: non solo al teatro di Eduardo ma anche al teatro Manzoni dove, proprio con De Filippo, giovanissimo aveva recitato nel lontano 1980 in tre atti unici: Gennareniello, Dolore sotto chiave e Sik Sik l'artefice magico. Un evento eccezionale che è stato una sorta di riappacificazione dell'immenso drammaturgo e attore con i palcoscenici di Milano che non calcava dall'immediato dopoguerra. Vincenzo Salemme ricorda benissimo i suoi inizi con il Maestro e li rievoca così: «Nel 1977 andai a Cinecittà per provare a fare la comparsa in qualcuna delle sue commedie che stava registrando per la Rai. E lo incontrai in una pausa della lavorazione. Aveva sulle spalle lo scialle color vinaccia pallido, un camicione da notte e i mutandoni che finivano dentro i calzettoni di lana. Era il costume della commedia più bella, più amara, più divertente, più sentimentale, più intensa, più malinconica, più festosa, più struggente della storia: "Natale in casa Cupiello"».
«Sono passati da allora- prosegue Salemme- ben 46 anni. Nel frattempo, sono diventato attore a tempo pieno e, dopo aver avuto il privilegio di lavorare con Eduardo nei suoi ultimi due anni di palcoscenico, ho potuto continuare a frequentare il suo magnifico teatro grazie ai 12 anni nella compagnia del figlio Luca. Poi da più di 30 anni metto in scena commedie e spettacoli scritti da me. E ho avuto anche la fortuna di lavorare nel cinema come attore, regista e sceneggiatore. Ma la voglia di tornare in quella casa degli anni ‘40 del secolo scorso, di sentire il freddo del dopoguerra addolcito dai preparativi del presepe, la voglia di rivedere quel prototipo di bamboccione, indimenticabile nelle sembianze di Luca De Filippo, la voglia di sentire le zampogne a fare da colonna sonora alla forza travolgente e incontrollabile delle passioni della figlia, la voglia di rivedere la potenza disperata di Concetta/Pupella, le sue lacrime di fronte al pericolo della disgregazione familiare, la voglia di abbracciare la tenera impotenza di Luca Cupiello di fronte alle promesse disilluse della vita, quella voglia non mi ha mai lasciato».
«Ecco perché- precisa- ho deciso di mettere in scena questo capolavoro. E di farlo come io ho imparato a fare in questo mestiere. Con semplicità e amore. Amore per le mie origini, amore per Eduardo, per Luca, amore per quei Natali passati davanti alla televisione per scaldarci il cuore tra una manciata di struffoli e una giocata a tombola. Mi sono avventurato nel capolavoro di Eduardo mettendo in piedi una macchina pazzesca, davanti e dietro le quinte, a cui lavorano più di 40 persone. Portare in scena per la prima volta un'opera così fondamentale per il teatro italiano è stata una gioia immensa. Attraverso il meraviglioso testo di Eduardo, "respirando" le sue parole ho potuto riscoprire una civiltà culturale che credo si stia affievolendo nel mondo di oggi. Anche per questa ragione, quindi, non potrei essere più felice di averlo ritrovato sul palco».
Per info: https://www.teatromanzoni.it/ (www.agenziaomniapress.com - 16.11.2024)