
(a cura di Pietro Cobor)
Milano – E’ stata presentata a Milano la mostra-manifesto “Da Fattori a Casorati. Capolavori dalla Collezione Ojetti” che si svolgerà dal 25 giugno al 12 settembre 2010 .
L’evento si svolgerà presso il Centro Matteucci per l'Arte Modena di Viareggio quale panoramica dell'attività della nuova associazione culturale fondata e voluta da Giuliano Matteucci, conoscitore della pittura italiana dell'Ottocento. Tra i principali obiettivi del Centro figurano quello di indagare, documentare e presentare l'arte moderna, in particolare il periodo che va dall'Unità d'Italia agli inizi del nuovo secolo, valorizzando il collezionismo d'epoca. Banco di prova è questo tentativo di ricomporre un'importante collezione, quella del noto scrittore, giornalista e critico Ugo Ojetti, per trent'anni responsabile delle pagine culturali del Corriere della Sera (nonché per un anno, direttore del maggiore quotidiano italiano). E’ ampio l’impegno necessario per ricostruire uno spaccato il più possibile rappresentativo di quanto egli aveva riunito nella magnifica villa Il Salviatino sui colli di Settignano.
I responsabili della manifestazione hanno detto che si è trattato di andare a ritroso, alla ricerca di ciò che Ojetti acquistò e molto oculatamente riunì in decenni di ricerche e frequentazioni di artisti e galleristi. Già all'indomani della morte (1946), infatti, il suo patrimonio fu oggetto di una dispersione che si completò con la cessione della villa, trasformata in albergo. Arredi, opere d'arte, ma anche il grande archivio, vennero ceduti in momenti e ad acquirenti diversi, rendendo difficile risalire all'intero compendio artistico-documentario.
Le ricerche condotte in previsione della mostra hanno consentito di ridare innanzitutto forma ai documenti d'archivio (molti dei quali inediti e inesplorati) e, grazie a questi, risalire all'ingente collezione. Il lungo lavoro ha evidenziato come i nuclei originari e fondanti risultino le ricche raccolte dell'Ottocento e del primo Novecento, in cui trovavano posto sezioni monografiche dedicate ai Macchiaioli tra cui Giovanni Fattori, a Oscar Ghiglia e Libero Andreotti. Le raccolte di pittura e scultura erano arricchite da un'imponente corpus di grafica, prevalentemente otto e novecentesca.
Sulla base delle testimonianze fotografiche e d'archivio è cominciata quindi la ricerca delle opere, spesso passate più volte di mano e quindi difficilmente rintracciabili. Il risultato di questo lungo lavoro sarà godibile nella mostra "che si terrà nelle sale restaurate della palazzina liberty sede del Centro Matteucci e, dal 25 settembre al 28 novembre nella Pinacoteca della Fondazione Cassa di Risparmio di Tortona.
Per la prima volta a distanza di quasi mezzo secolo, il Centro Matteucci riunisce i pezzi più preziosi e rappresentativi del corpus moderno - e dunque essenziale - della collezione: da Fattori a Borrani, da Signorini a Pellizza da Volpedo, da Ghiglia a Felice Casorati, insieme a sculture di Libero Andreotti e Antonio Berti. I risultati del lungo scavo negli archivi privati del critico consentono, finalmente, di tracciare la fisionomia di una delle più prestigiose e rappresentative raccolte d'arte italiana della prima metà del Novecento. Rivelando un'esperienza collezionistica unica, non solo perché puntuale riflesso di quei principi del classicismo neo-tradizionalista che guidavano la disposizione critica di Ojetti, ma soprattutto perché proiezione del suo rapporto elettivo con gli artisti prediletti, conseguenza dell'alta e assolutamente nuova concezione del ruolo del critico d'arte. Info Web: www.centromatteucciartemoderna.it/ (Omniapress-29.05.2010)