Roma (Marisa de Moliner) -Parte oggi, in concomitanza con la Giornata
mondiale della Terra, l’intesa tra Parlamento Ue e Stati membri per il
passaggio alla neutralità climatica entro il 2050. Una situazione che rende l'
Europa più forte al Leaders Summit on Climate di Biden.
L’accordo finalmente raggiunto a Bruxelles sulla climate law, segna una
svolta importante per la transizione ecologica da parte dei Paesi membri e
rafforza la leadership internazionale dell’Europa, nella lotta ai cambiamenti
climatici. Così Cia-Agricoltori Italiani, che conta oltre 900mila agricoltori iscritti, a commento dell’intesa, tra Parlamento
Ue e Stati membri, sul regolamento che disciplinerà il passaggio alla
neutralità climatica entro il 2050, arrivata alla vigilia del Leaders Summit on
Climate di Biden, al via da oggi in occasione della Giornata mondiale della
Terra.
Ora l’Europa -dichiara Cia - può presentarsi all’appuntamento sul clima
con i Capi di Stato e di Governo invitati dal presidente degli Stati Uniti, tra
i quali anche il premier Draghi, vantando da una parte, una concreta solidità
interna rispetto a uno degli obiettivi più ambiziosi, ovvero la riduzione delle
emissioni nette di almeno il 55%, entro il 2030 e potendo contare, dall’altra,
su metodi di valutazioni puntuali e affidabili, grazie all'istituzione del
Comitato scientifico europeo sul cambiamento climatico, composto da 15 esperti
per la consulenza indipendente e il monitoraggio.
Il ruolo dell’agricoltura resta, per Cia, al centro del processo, tanto
più che adesso, attraverso la legge sul clima, l’Europa si impegna a
condividere con tutti i settori, tabelle di marcia specifiche per arrivare alla
neutralità climatica entro il 2050, trovandosi anche a fare i conti, una volta
per tutte, con l’esigenza delle aziende agricole di innovare per essere
sostenibili.
Il mondo, dunque, dovrà seguire l’Europa non solo per buona prassi
teorica, ma anche per capacità di guidare il cambiamento all’interno di ciascun
settore, a cominciare da quello agricolo che assorbe da solo più del 63% delle
conseguenze dei disastri naturali e su cui si riversa, quindi, la maggior parte
delle perdite economiche e dei danni causati dalle calamità (diverse decine di
milioni, solo nelle ultime due settimane, a causa delle gelate su tutta
l’Italia) aumentate per frequenza, intensità e complessità, con un’incidenza
oggi triplicata rispetto almeno a 40 anni fa.
All’agricoltura, con gli agricoltori da sempre custodi della terra
-ricorda Cia - si richiede, tra l’altro, lo sforzo maggiore in termini di
riduzione degli sprechi e delle sostanze inquinanti. L’Europa -fa appello
Cia-gli riconosca, dunque, il valore e il ruolo che merita, attraverso un
quadro coerente di norme, adeguate risorse e strumenti per investire in nuovi
processi e nuove tecniche produttive, per essere meno impattanti sul clima, pur
tutelando reddito e qualità. Si investa nel comparto agroforestale -aggiunge
Cia -. Presenta grandi potenzialità, ma solo a fronte di presidio e gestione
sostenibile, come con l’aumento di biomasse legnose, perché possa contribuire
al meglio alla neutralità climatica.
Infine -da parte di Cia - l’auspicio che il vertice sul clima promosso da
Biden si riveli occasione di confronto costruttivo con un impegno concreto e
adeguato da parte dei partecipanti, scongiurando il fallimento della Cop26.
Per info: www.cia.it (Omniapress-22.4.2021)