venerdì 18 giugno 2021

Giornata Mondiale per la lotta alla Desertificazione e alla Siccità: Finish e Reckitt a Salvaguardia dell’Acqua, delle Eccellenze Agroalimentari Italiane e del Limone dell'Etna

 

Milano (Marisa de Moliner) - L'Italia rischia di restare a corto d'acqua. Un pericolo ventilato dal World Resources Institute che prevede entro il 2040 una situazione di stress idrico. Contro questa minaccia, e non solo, in occasione della Giornata Mondiale per la lotta alla Desertificazione e alla Siccità (17 Giugno 2021) sono scesi in campo Finish  e  Reckitt  con l'iniziativa “Acqua  Nelle  Nostre  Mani” per  tutelare  l’acqua  e le eccellenze agroalimentari italiane. Precisamente la salvaguardia della coltivazione del Limone dell’Etna IGP puntando a risparmiare fino a 100 milioni di litri d'acqua entro  la fine del 2021.

Vittima di cambiamenti climatici sempre  più  sfavorevoli, che determinano una  progressiva riduzione dell’acqua  disponibile nel suolo  e  una  continua erosione  dei  terreni, l’Italia   è   un  paese a rischio desertificazione e siccità, principalmente nelle zone del meridione e nelle isole.

Tra  le attività più colpite da  questa  situazione  vi  è  indubbiamente  l’agricoltura, settore  produttivo di riferimento per l’economia del  nostro  Paese  che,  secondo  l’Istat,  nel  2020,  ha  fatto  registrare  un valore aggiunto  di  31,3  miliardi di euro, al primo posto  nell’Unione  Europea  davanti  a  Francia  (30,2  miliardi)  e   Spagna  (29,3  miliardi) .  Nonostante  ciò,  troppo  spesso  questo  settore  è rimasto  in  secondo  piano, senza  garanzia di supporto da parte di quelle istituzioni pubbliche e private che  dovrebbero invece prendersene cura,  intervenendo  a  livello  di infrastrutture  e  di  salvaguardia  delle  risorse  naturali che  ne assicurano il corretto funzionamento.

A questo proposito, in occasione della   Giornata Mondiale per la lotta alla Desertificazione e alla Siccità, Finish, leader italiano nel mercato dei prodotti per la lavastoviglie, in collaborazione con Future Food Institute, annuncia il suo rinnovato impegno al fianco dell’agricoltura nell’ambito del progetto “Acqua nelle nostre mani” : un’iniziativa nata nel 2019 e sviluppata con l’obiettivo di tutelare il bene acqua, implementando nuove  abitudini di  consumo e sviluppando progetti  concreti  a  supporto  del  territorio italiano. In particolare, dopo gli interventi di rifunzionalizzazione idrica  effettuati in Cilento (nel Comune di Pollica) nel 2020 a supporto del Pomodorino Giallo e di altre eccellenze agroalimentari locali, quest’anno le attività del brand si concentreranno nella Valle dell’Etna, in provincia di Catania, patria della coltivazione del Limone dell’Etna IGP. Qui, con il determinante sostegno dell’Associazione del Limone dell’Etna IGP e di Future Food  Institute ,  centro  di  eccellenza  italiano  sui  temi  dell’innovazione  agroalimentare,  Finish  si  impegnerà  in  un nuovo intervento di salvaguardia dell’acqua, risorsa cruciale per la tutela del patrimonio agricolo italiano.

Inoltre, a supporto diqueste coltivazioni e con l’obiettivo di individuare progetti imprenditoriali di valore basati sulla migliore tecnologia possibile  per operare  gli  interventi  previsti,  Finish  e  Future  Food  Institute hanno sviluppato, nel periodo tra marzo e giugno,  una Call for Startup: un’iniziativa che ha l’obiettivo di arrivare a risparmiare, entro la fine dell’anno , fino a 100 milioni di litri acqua per la coltivazione del Limone dell’Etna IGP grazie all’implementazione di tecnologie legate alla Smart Farming e alla Smart Irrigation.

Dopo la chiusura delle candidature, e un attento processo di analisi e  valutazione delle proposte ricevute, il progetto  giudicato  migliore,  proposto  da  SmartIsland,  ha  ricevuto  un contributo economico da parte di Finish, utile al supporto, alla comunicazione, all’ implementazione della propria soluzione in un sito specifico individuato dall’Associazione Limone dell’Etna IGP nella Valle dell’Etna.

Fenomeni piovosi sempre più rari ma abbondanti, progressivo aumento  delle  temperature,  rapida  evaporazione delle acque : se parliamo di desertificazione e siccità, il nostro paese si trova a dover far fronte a un quotidiano e progressivo aumento del rischio. A questo proposito Finish ha recentemente condotto con  Ipsos  una ricerca, su un ampio campione rappresentativo di oltre 1.000 rispondenti, con l’obiettivo di indagare il pensiero e i comportamenti degli italiani sulla tematica, a doppio filo legata alla scarsità d’acqua e alla  labilità di questa risorsa.

In  prima  battuta,  ciò  che  emerge  da  questa  ricercaè che proprio  a  causa  di  questi  fattori  il  97%  degli  intervistati  ritiene che le eccellenze agroalimentari italiane siano oggi a fortissimo rischio. In particolare, l’ 82% si è detto preoccupato da molteplici problematiche legate alla scarsità d’acqua. Più nel dettaglio, il 57%ha espresso preoccupazione a causa di fenomeni atmosferici sempre più severi, il 51% a causa della siccità  e il  35%  di una sempre più ridotta disponibilità d’acqua per l’agricoltura.

Sempre  con  riguardo alle preoccupazioni  dei  cittadini,  dalla  ricerca  emerge  inoltre  che,  per  il presente ,  il  24%  degli italiani è oggi preoccupato per il progressivo scioglimento dei ghiacciai, contro  solo il 12%  per le forti piogge        che si verificano durante brevi periodi dell'anno e un’ancora più allarmante e ridotto 9%  per i periodi di siccità sempre più prolungata. Guardando al futuro, invece, sia le piogge che la siccità registrano un importante balzo in avanti del 7%, attestandosi rispettivamente al 19%  e  16% .

Questi  dati, molto  significativi,  si  inseriscono  in  un quadro di grande rilevanza nel  quale emergono una particolare consapevolezza e attenzione all’ambiente e alla sostenibilità. Il 91%  degli intervistati, infatti, si è definito a conoscenza del concetto di sostenibilità, con una percentuale ancora più alta (97% ) per coloro che  ritengono questo fattore importante per lo sviluppo e il mantenimento del pianeta e della società. A dimostrazione di ciò, gli italiani si dicono anche pronti a intervenire sui propri comportamenti, per vivere in maniera più sostenibile e rispettare l’ambiente, con percentuali in n significativo aumento con il trascorrere dell’età . Ad esempio, l’83%  degli intervistati ha dichiarato di provare, nella propria quotidianità, a ridurre il più  possibile  lo  spreco  di  cibo e  il   77%   a  ridurre  lo  spreco  d’acqua.  Inoltre, il 64%  si  è  detto  pronto  a  rinunciare a qualcosa nel presente se questo significasse assicurare più risorse ambientali per le generazioni future ,  mentre  un  consistente  60%  si è addirittura dichiarato pronto  a cambiare  radicalmente  le  proprie  abitudini in favore dell'ambiente. 

Quando si parla di acqua, però, il discorso è purtroppo molto diverso rispetto a quanto appena evidenziato.  Secondo  la  ricerca  Ipsos  per  Finish,  infatti,  l’attenzione  a  questa  risorsa  è  ancora  molto  carente  (solo  2  italiani su 10 ne sono preoccupati nel presente e il 70% ritiene sia problematica esclusiva di specifiche aree e periodi dell’anno) e variabile in base all’area geografica di provenienza degli intervistati (16% nord ovest, 19% nord est, 22% centro, 25% sud e isole).

Il  discorso  cambia  relativamente  dando uno sguardo al futuro: solo il 22%  degli  italiani,  infatti,  ritiene veritiere le previsioni del World Resources Institute sul fatto che l’Italia sarà in una situazione di stress idrico entro il 2040. A questo riguardo, le regioni del Sud sono considerate maggiormente a rischio (92% contro il 13%  per  il  nord  e il 12%  per  il  centro),  con  picchi di  preoccupazione  che  riguardano  in  particolare  Sicilia  (69%) e Calabria (51%).

Proprio il riferimento alla Sicilia non è casuale: come evidenziato dal Report Istat 2021 sull’acqua , tra le sette città italiane in una situazione di maggiore criticità in termini di dispersione idrica (ovvero superiore al 45%) ben  3 sono siciliane: Catania (54,7%), Palermo (45,7%), Messina (46,6%). Dati, questi, confermati anche dalla ricerca Ipsos per Finish: il  78%  è infatti convinto che la dispersione idrica sia molto preoccupante nel sud Italia e nelle isole, contro il 50% nel nord Italia. Nonostante ciò è ancora molto scarsa la percezione circa l’effettiva quantità d’acqua dispersa a livello nazionale (42% di quella immessa nella rete il dato reale), con addirittura il 70% che sottostima le perdite e solo il  15%  che ha invece un’opinione in linea con i dati effettivi.

Vittima principale  di  questa  delicata  situazione  è  l’   agricoltura che  ogni  anno,  in  Italia, registra un utilizzo d’acqua superiore ai 15 miliardi di  metri  cubi,  utili  principalmente  all’irrigazione di  quei  territori  dove  precipitazioni e umidità del suolo non sono sufficienti a garantire il fabbisogno idrico delle eccellenze agricole italiane famose in tutto il mondo.

A questo proposito, nonostante la scarsa consapevolezza sull’acqua, dalla ricerca Ipsos per Finish emergono  alcuni  dati estremamente interessanti:

- il  57%   è  d’accordo  nel  sostenere  che  la mancanza  d’acqua possa  avere un  impatto  devastante  soprattutto sull’agricoltura (contro il 38% relativo all’impatto sulla vita di tutti i giorni e il 5% a quello sulle industrie);

- il  42%  ritiene che gli agricoltori debbano dare il loro contributo nella tutela dell’acqua attraverso la ricerca  di modalità  più  efficienti  d’irrigazione (contro  il  68%  dei  comuni  cittadini,  che  dovrebbero migliorare i propri consumi; il 54% dei governi, che dovrebbero punire i comportamenti scorretti e il 50% delle aziende, che dovrebbero invece impegnarsi a migliorare i processi produttivi).

Infine,  particolare  attenzione  va  dedicata  all’innovazione.  L’ 85% degli intervistati  è  infatti  fiducioso  che  lo  sviluppo  di  nuove  tecnologie in  ambito  agricolo  permetterà  un  uso  migliore  e  più  efficiente  dell'acqua in futuro, con una percentuale ancor più rilevante (90% ) nella  fascia d’età tra i 14 e 17 anni. 

La  tecnologia,  quindi,  svolge  un  ruolo  fondamentale   e  offre  un  duplice  supporto:  agli  agricoltori, nell’aiutarli  a  sviluppare  metodi  di  coltivazione sempre  più  innovativi  ed  efficaci  ;  alle  risorse ,  grazie  alla  definizione di nuove modalità di utilizzo e gestione   .

Proprio  in  quest’ottica  si  inserisce  la “Call For Startup” di Finish  e  Future  Food  Institute all’interno  del  progetto Acqua nelle Nostre Mani, ovvero  una  challenge  che ha  coinvolto oltre 15 aziende di tutta Italia con l’obiettivo di  individuare la migliore tecnologia possibile per intervenire nel supporto alla coltivazione del Limone dell’Etna IGP        . 

Il  processo di analisi e valutazione, che ha  visto  coinvolta  una  variegata  giuria  di  esperti,  ha  portato alla  definizione  di  una  short-list  di  5  startup,  dalla  quale  è  poi  emerso  il  progetto migliore, ovvero quello di SmartIsland, realtà della provincia di Caltanissetta, mentre  sul  podio  sono  salite    altre  due  aziende  del settore:  Growa e Saba Technology.

La startup vincitrice,  SmartIsland, guidata e creata da una donna siciliana, è un’azienda di Niscemi (CL) nata nel 2014, che celebra la propria passione per il territorio attraverso l’utilizzo di tecnologie innovative capaci di  rilevare  i  bisogni  delle  colturee  fornendo  agli  operatori  del  settore  agri-food  un   nuovo  paradigma  di  approccio  alla  coltivazione   basato  su  3  assets fondamentali:  profonda cultura  del  territorio,  grande versatilità nel conoscere le condizioni ambientali specifiche e una maturità tecnologica in grado di gestire al meglio le risorse naturali.

Nell’ambito  dell’iniziativa  di  “Call  For  Startup”,  Smart Island  ha  presentato  un  progetto  che  prevede l’implementazione della tecnologia Daiki: un robot di intelligenza e visione artificiale dotato di sensori di immagine e rilevamento di dati climatici e idrici grazie al  quale  è possibile prevenire lo sviluppo di malattie e monitorare il fabbisogno irriguo delle piante. Il progetto presentato da Smart Island sarà ora implementato e concretizzato in un agrumeto nel territorio della Valle dell’Etna.

L’impegno del brand a tutela delle eccellenze agroalimentari italiane non si limiterà, però, ai progetti sviluppati negli ultimi due anni, ma vedrà una nuova concretizzazione nel corso del 2022.

L’iniziativa “Acqua nelle nostre mani” nasce all’interno di una    visione globale di Reckitt, leader mondiale nella produzione di beni di largo consumo nei settori della salute, igiene e pulizia della casa, in linea con i Sustainable Development Goals 2030 delle Nazioni Unite, al fine di ridurre il proprio impatto ambientale e creare un mondo più pulito.  

Per info: https://www.acquanellenostremani.it/ (Omniapress18.6.2021)

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