Milano (Pietro Cobor) - Ogni individuo passa un terzo della sua vita dormendo: lo ricorda l'European Hearth Journal in un articolo su "cosa devono sapere i Cardiologi sul sonno". Del resto, in Italia 1 adulto su 4 soffre di disturbi del sonno e il 10-15% di insonnia cronica, ma il problema resta spesso sottovalutato o affrontato con leggerezza. Eppure, la privazione del sonno altera le funzioni del sistema nervoso, indebolisce le difese immunitarie, compromette la salute metabolica e cardiovascolare, peggiora l’umore, la concentrazione e le relazioni sociali.
Da Michelangelo (La notte) a Goya (Il sonno della ragione genera mostri), da Munch (Notte insonne) a Dalì (Il sonno), fino ai lavori contemporanei di Wall (Insomnia) e Bourgeois (Insomnia Drawings), i grandi artisti di ogni epoca hanno rappresentato l’insonnia come condizione che investe l’equilibrio psicofisico e le emozioni. Oggi la scienza conferma che il buon sonno è un alleato di salute, prevenzione e coesione sociale, e invita a riconoscere e affrontare l’insonnia, senza banalizzarla.
Sono questi i temi al centro dell'incontro stampa “Ipnosis – Accendere una luce sulla notte” che si è svolta a Milano. L’evento, promosso da Neopharmed Gentili, ha proposto un percorso tra 15 opere d’arte dedicate al tema dell’insonnia (clicca qui), raccontate dal direttore artistico del Museo Novecento di Firenze Sergio Risaliti, in un dialogo tra arte e scienza per riportare l’attenzione sul valore del sonno come ‘cura invisibile’. L’insonnia può manifestarsi come difficoltà ad addormentarsi, risvegli notturni frequenti, risveglio precoce o sonno non ristoratore. Quando il disturbo si ripete per almeno tre notti a settimana e dura oltre tre mesi, si parla di insonnia cronica.
“Il sonno è un bisogno primario e un potente fattore di prevenzione: protegge il sistema cardiocircolatorio, favorisce la rigenerazione dei tessuti e l’eliminazione delle scorie dal nostro cervello, riducendo il rischio di malattie neurodegenerative”, spiega Carolina Lombardi, Direttore del Centro di Medicina del Sonno, Istituto Auxologico Italiano IRCCS di Milano. “Le cause di un sonno non adeguato possono essere molteplici: ansia, stress, alterazioni del ritmo circadiano (ciclo sonno-veglia), disturbi del respiro nel sonno o di tipo depressivo. Gli effetti riguardano tutto l’organismo: dal sistema nervoso a quello immunitario, dal sistema endocrino a quello cardiovascolare, influenzando la regolazione delle emozioni, la modulazione della temperatura, il senso di fame e sazietà, la pressione e la frequenza cardiaca. È una condizione che merita attenzione e trattamenti mirati”.
Le evidenze scientifiche dimostrano che la mancanza di riposo aumenta il rischio di disturbi psichiatrici, metabolici e cardiovascolari. Nei giovani, la coesistenza di più sintomi d’insonnia si associa a un rischio maggiore di ipertensione negli anni successivi. Non a caso, l’American Heart Association ha inserito il sonno tra gli 8 pilastri della salute cardiovascolare.
“Dormire male non compromette solo la salute: mina anche le relazioni e la coesione sociale”, sottolinea Claudio Mencacci, psichiatra e co-presidente della Società Italiana di Neuropsicofarmacologia. “Esiste una relazione bidirezionale tra sonno e gentilezza: chi dorme poco è più irritabile, meno empatico e più incline ai conflitti. Il buon sonno, invece, favorisce la regolazione emotiva, e le relazioni serene, a loro volta, migliorano la qualità del sonno. Tuttavia, molti pazienti convivono con l’insonnia per mesi senza riconoscerla: la mancanza di consapevolezza è il primo ostacolo alla diagnosi”.
Per aumentare la consapevolezza dell’insonnia, è online la campagna di sensibilizzazione “Se vuoi essere sveglio, dormi”, promossa da Neopharmed Gentili. L’iniziativa raccoglie esperienze reali legate ai disturbi del sonno e consigli degli esperti per diffondere una nuova cultura del sonno come parte integrante della salute. Tutte le informazioni e le testimonianze sono disponibili sul sito www.sevuoiesseresvegliodormi.it, e sulle piattaforme YouTube e Spotify.
“L’insonnia è molto più diffusa di quanto emerga nella pratica clinica”, afferma Cesare Liberali, Medico di Medicina Generale, ASST Milano. “Molti pazienti convivono a lungo con il disturbo senza parlarne con il medico, ignorando che un cattivo sonno è spesso un segnale d’allarme. La diagnosi precoce evita cronicizzazioni e consente di impostare un percorso terapeutico efficace e personalizzato. Il medico di medicina generale ha un ruolo centrale nell’inquadramento dell’insonnia, che parte dal colloquio clinico e, nei casi più complessi, può essere supportato da esami strumentali come la polisonnografia. Fondamentale è anche l’educazione a una corretta igiene del sonno, ovvero quell’insieme di abitudini quotidiane che aiutano ad avere un riposo di qualità”.
“Le linee guida internazionali raccomandano un approccio graduale, conclude la prof.ssa Lombardi: Si parte da interventi non farmacologici - modifica dello stile di vita, igiene del sonno, terapia cognitivo-comportamentale – fino ad arrivare alle terapie farmacologiche specifiche a seconda della causa primaria dell’insonnia identificata nei diversi casi, fondamentale quindi la corretta diagnosi che permette di personalizzare la terapia in base al tipo di disturbo e alle eventuali comorbidità”.
Sul sito della campagna è disponibile la rete dei Centri del sonno in Italia, insieme alle buone pratiche e consigli degli specialisti per favorire un sonno ristoratore. (www.agenziaomniapress.com - 14.11.2025)