venerdì 4 aprile 2025

Diabete e Sport: Presentato al CONI Libro su Storie di Atleti che Vincono Nonostante la Malattia

 

Roma - “Diabete a 5 cerchi. Storia di Anna e Giulio, dei loro sogni, le loro sfide sportive e sociali” (Last Mile edizioni) è il nuovo libro presentato presso la Sala Giunta del CONI sulle storie di due atleti che coltivano sogni per il futuro, ma le cui sfide sono più “ardue” perché Anna Arnaudo (mezzofondista) e Giulio Gaetani (schermidore) convivono con il diabete di tipo 1.

Ne raccontano esperienze e speranze il giornalista Fabio Mazzeo e Federico Serra, Responsabile delle relazioni istituzionali di FeSDI – Federazione delle Società Diabetologiche Italiane, Alleanza per il diabete. L’iniziativa è promossa dalla FeSDI dall’Intergruppo Parlamentare Obesità, diabete e malattie croniche non trasmissibili.

Questo libro racconta il sogno di Anna Arnaudo e Giulio Gaetani”, dichiarano i due autori, Federico Serra e Fabio Mazzeo, “atleti a ‘cinque cerchi’, anche loro, come tutti i grandi sportivi del pianeta, frequentatori di successi e sconfitte, entrambi esempio di dedizione e sacrificio verso lo sport. Perché loro e non altri? Perché a bordo del loro sogno hanno dovuto viaggiare con un ospite indesiderato, il diabete, che non gli ha impedito di eccellere su pedane e piste di tutto il mondo, così da rendere la loro storia un esempio. Il loro talento, la perseveranza e il sacrificio hanno reso il sogno realizzabile, come accaduto anche a chi, nonostante il diabete, ai Giochi Olimpici ha trionfato: Steve Redgrave, Gary Hall Jr, Bas Van De Goor e Alexander Zverev. Questo libro parla del ‘sogno olimpico’ di Anna e Giulio, ma intende sottolineare il loro ‘sogno di inclusione sportiva’, che si infrange nella burocrazia più ottusa, che impedisce loro, a causa di una legge del 1932, di poter accedere a un gruppo sportivo militare, perché diabetici”.

 

"Questa pubblicazione è fondamentale per la sensibilizzazione collettiva sul tema”, afferma Giovanni Malagò, Presidente del CONI. “Parliamo di una sacrosanta campagna per rivendicare dei diritti, attraverso il racconto delle storie di Anna e di Giulio, che offre un esempio tangibile e ha una valenza importante ai fini della possibilità di estendere agli atleti con diabete l’opportunità di far parte dei gruppi sportivi militari. Il decisore politico e la comunità scientifica hanno la possibilità di garantire l'auspicata revisione normativa, prerogativa che non afferisce - come noto - ai compiti statutari del CONI. Nel marzo 2023, firmammo un protocollo con l'Intergruppo parlamentare Obesità e Diabete, FESDI, SID e AMD proprio per ribadire il nostro impegno istituzionale in questo senso".

 

Fatica, forza di volontà, motivazione, rinunce, scopo e soprattutto sacrificio. Due ragazzi come tanti, Anna e Giulio, cresciuti con la magnifica ossessione di darsi obiettivi sempre più alti e superare i propri limiti.

 

“Questo libro raccoglie le storie di persone straordinarie nonostante il diabete e aggiunge impegno ad impegno, quello del controllo dei valori glicemici, le terapie, la gestione del peso e dell'alimentazione. Con lo stesso rigore richiesto dagli allenamenti. Atleti di livello seguiti da un doppio team, quello atletico e quello diabetologico” sottolinea la Prof.ssa Raffaella Buzzetti, Presidente FeSDI e SID.

“Dietro alle vittorie di questi ragazzi, dietro alle lacrime e ai sorrisi immortalati dalle telecamere c'è grande umiltà”, aggiunge il Prof. Riccardo Candido Presidente AMD, “Ci attendiamo dagli eroi che siano invulnerabili, mentre quello che si scopre, pagina dopo pagina, è l'umanità di questi atleti che hanno imparato sin da piccoli i principi e l'autocontrollo necessari a gestire adeguatamente la malattia, prevenirne le complicanze e ottenere eccellenti prestazioni fisiche e atletiche”.

 

Per le persone con diabete ci sono ostacoli personali, conditi da pregiudizi e paure. La diagnosi può essere difficile da accettare, iniettarsi l'insulina può essere fonte di vergogna e imbarazzo, le società sportive possono temere per la salute degli associati. Eppure, per le persone con diabete lo sport è un toccasana in quanto ha un impatto positivo sui livelli di glicemia e sull’autostima.

 

“In Italia un Regio decreto del 1932 discrimina questi atleti impedendo loro, in quanto persone con diabete, di potersi arruolare nei corpi militari dello Stato e gareggiare nei gruppi sportivi”, sottolinea l’On. Roberto Pella, Presidente degli Intergruppi Parlamentari ‘Obesità diabete e malattie croniche non trasmissibili’ e ‘Valori dello sport e della maglia azzurra’, “Un decreto anacronistico che non tiene conto dei progressi scientifici e l'attuale qualità delle cure per il diabete” “Come Intergruppo parlamentare siamo fortemente impegnati per dare piena attuazione all'articolo 33 della Costituzione sull'accesso universale alla pratica dello sport”, aggiunge la Sen. Daniela Sbrollini Presidente degli Intergruppi Parlamentari ‘Obesità diabete e malattie croniche non trasmissibili’ e ‘Valori dello sport e della maglia azzurra’. “Nel corso della XIX Legislatura è stato depositato il 22 Ottobre 2024, a mia prima firma, il Disegno di legge-atto del Senato 1276, recante ‘Disposizioni per l'arruolamento di atleti con diabete nei gruppi sportivi militari e dei corpi dello Stato’”.

 

Lo sport è il principale strumento di inclusione e di realizzazione del potenziale umano, e superare quanto anacronistico, sempre nella piena tutela della salute degli interessati, rappresenta una vera e propria battaglia di civiltà. Anna e Giulio, in qualche misura, il diabete lo hanno già sconfitto perché non gli ha impedito di eccellere sulle pedane e nelle piste di tutto il mondo. Così la loro storia diventa un esempio, il loro talento unito alla perseveranza e al sacrificio genera una luce così forte da dire al mondo che il diabete non cancella il sogno.

 

Ricorda Anna Arnaudo: “Non avevo mai parlato del diabete in pubblico fino al 2021. Durante la stagione atletica migliore della mia vita ero riuscita a guadagnare l'attenzione di più gruppi sportivi militari. Entusiasta, lo avevo detto a papà, che fu il primo a consigliarmi di controllare i bandi di concorso per l'arruolamento. Ero del tutto ignara del fatto di non essere idonea, anche perché, a rigor di logica, per essere un atleta professionista bisogna avere i risultati e non il pancreas funzionante”.

 

Giulio Gaetani nel 2002, a poco meno di due anni, ha scoperto di essere diabetico “Non ricordo ovviamente della mia vita prima del diabete e forse proprio per questo l'ho sempre vissuta come ‘normalità’. Le gare di scherma però possono essere molto lunghe e durare fino a dodici ore e gestire la glicemia al meglio non è sempre facile. L’esclusione dai gruppi sportivi militari non permette ad atleti come me e Anna di rendere del tutto professionale la nostra attività sportiva, poiché non abbiamo uno stipendio e un supporto fondamentale nelle scelte di selezione per le gare di maggior rilievo”.

 

Altri atleti con diabete:

Steven Redgrave è ampiamente considerato il più grande canottiere di tutti i tempi, vincendo medaglie d'oro in cinque edizioni consecutive dei giochi olimpici. "Ho deciso molto presto che il diabete avrebbe vissuto con me, non che io avrei vissuto con il diabete. Non c'è motivo per cui non si possano ancora realizzare i propri sogni, ma ci vuole molta pazienza per elaborare la giusta routine. Il diabete non è una scienza esatta, quindi non è così facile seguire uno schema stabilito.”
Gary Hall, Jr. è un tre volte olimpionico e 10 volte medaglia olimpica. Ha detenuto due record mondiali nelle staffette nel corso della sua carriera. “Il diabete non deve mai stare tra voi e i vostri sogni”
Sebastian Jacques Henri "Bas" van de Goor ha realizzato così tanto nel corso della sua carriera, risultando uno dei migliori giocatori di sempre ed entrando a far parte della International Volleyball Hall of Fame. Bas ha portato l'Olanda al titolo della FIVB World League 1996 “Si può essere grandi campioni e avere il diabete, anzi, fare sport è fondamentale per tenere sotto controllo la malattia.”
Alexander Zverev è uno dei tennisti più forti al mondo della sua generazione e ha impresso il proprio nome negli annali della storia del tennis ed dello sport tedesco vincendo la medaglia d'oro alle Olimpiadi di Tokyo 2020. “Voglio dimostrare che si può fare molta strada con questa malattia. Voglio essere un modello per i bambini che hanno già la malattia, ma anche un supporto per quelle persone che possono ancora evitare di contrarre il diabete di tipo 2 con una vita attiva e una prevenzione adeguata."

Il Team Novo Nordisk è la prima squadra di ciclismo al mondo composta interamente da atleti con diabete. Fondato nel 2012 da Phil Southerland, il team ha una missione chiara: dimostrare che vivere con il diabete non è un limite insuperabile, ma una sfida che si può vincere. “Vogliamo essere un faro di speranza per chi vive questa condizione e incoraggiare chiunque ad affrontare il diabete con determinazione.”
Charlotte Drury ha iniziato la ginnastica artistica all'età di tre anni e da quando aveva circa cinque anni, ha iniziato ad allenarsi al National Gymnastics Training Center nella vicina Aliso Viejo, in California. Un sogno olimpico che si è avverato quando Charlotte ha partecipato alle Olimpiadi di Tokio nel 2021, nel trampolino elastico. Un traguardo raggiunto malgrado quell’anno avesse avuto la diagnosi di diabete tipo 1. “Non importava più quello che mi era successo. Ero nella squadra olimpica, il mio sogno si era avverato”. 

Sfoglia il libro a questo link: https://bit.ly/41ZyU2r (www.agenziaomniapress.com - 4.4.2025)