martedì 14 settembre 2010

PSICOLOGO NELLE SCUOLE LOMBARDE: L'ORDINE PSICOLOGI DELLA LOMBARDIA CHIEDE LEGGE ALLA REGIONE



(a cura di Pietro Cobor) Milano – In un comunicato si afferma che l’Ordine degli Psicologi della Lombardia è stato ascoltato dalla Commissione Sanità del Consiglio Regionale della Lombardia. Nel corso dell’audizione è stato discusso in particolare il tema della psicologia scolastica in relazione al P.S.S.R. - Piano Socio Sanitario Regionale 2010-2014 in via di approvazione.
Dal momento che la “prevenzione e promozione del benessere” nelle scuole occupa un intero capitolo del previsto P.S.S.R. 2010-2014, la mancanza dell’unica figura professionale che può correttamente farsi carico di questa attività provoca conseguenze importanti in termini di efficacia del progetto di prevenzione. L’Ordine Psicologi della Lombardia chiede quindi che si avvii al più presto la discussione e approvazione di una legge della Regione Lombardia che istituisca la figura professionale dello psicologo scolastico, che sarebbe un’occasione di eccellenza per la Regione, in parallelo a quanto già attuato in Puglia e Abruzzo.
Nel corso della riunione, l’Ordine degli Psicologi della Lombardia, rappresentato dal VicePresidente, Alessandro Spano e dal Segretario, Carlotta Longhi, ha rilevato che:
• a livello europeo tra sette importanti nazioni europee (Spagna, Olanda, Danimarca, Germania, Francia, Grecia e Italia) il nostro è l'unico Paese in cui la figura dello psicologo scolastico non è integrata nel sistema scuola per il tramite di una legge specifica, ovvero al servizio di insegnanti e studenti nell’ottica di una prevenzione del disagio e delle dipendenze;
• a livello di Amministrazione Centrale sono stati presentati ben 13 disegni di legge, nessuno dei quali è giunto alla discussione parlamentare;
• a livello regionale, la Puglia con la legge regionale 31/2009 e ancora prima l’Abruzzo hanno approvato autonomamente, riconoscendo l’esigenza sociale e il ritardo dell’amministrazione centrale, leggi regionali sull’istituzione sperimentale dello psicologo scolastico;
• a livello di Regione Lombardia, esiste solo un protocollo di intesa tra l’Ordine degli Psicologi e la FAISAL, ente che rappresenta i dirigenti del 90% delle scuole autonome.
La scuola è praticamente l’unico luogo in cui tutti i bambini e gli adolescenti possono essere “monitorati” e seguiti, favorendo l'individuazione e l'intervento precoce per quanto riguarda problemi e disagi.
Il rapporto 2010 di SIDCA - Società Italiana per lo studio dei disturbi del comportamento alimentare- indica l'anoressia-bulimia come la prima causa di morte nelle adolescenti femmine tra i 12 e i 25 anni, mentre i dati Istat evidenziano i suicidi come terza causa di morte sulla popolazione adolescenziale italiana e, visto che il 15,8% degli undicenni italiani dichiara di consumare abitualmente alcol, e che in generale i “nostri” adolescenti si troverebbero al terzo e quarto posto in Europa per consumo rispettivamente di cannabis e cocaina, l’Ordine Psicologi della Lombardia si associa a quanto contenuto nel P.S.S.R. riguardo la gravità del disagio in età evolutiva e la necessità di una attività di prevenzione professionalizzata, concertata ed efficace.
Nonostante la mancanza di una apposita normativa, già attualmente lo psicologo viene attivato nelle scuole in cui i dirigenti hanno autonomamente previsto questo servizio, nel caso di problemi e disagi tramite segnalazioni degli insegnanti, indirizzamento ad uno sportello di ascolto psicologico oppure tramite richiesta di interventi diretti e concertati nelle classi.
Visto quanto sopra, si sottolinea quindi il grave ritardo in cui si trova il nostro Paese rispetto all’istituzione di un servizio strutturato di psicologia scolastica come riconoscimento di una professionalizzazione della prevenzione su un piano sanitario. Il riconoscimento legislativo di questa figura, peraltro già presente in molte scuole della nostra Regione su iniziativa propria di numerosi Dirigenti Scolastici, è un atto dovuto di tutela dell’utenza e un salto di qualità sul piano della qualità degli interventi di prevenzione stessi. (Omniapress-14.09.2010)