martedì 7 dicembre 2010

IL POMODORO: IMPERATORE DEGLI ORTAGGI. 11° VOLUME DELLA COLLANA COLTURA & CULTURA DI BAYER CROPSCIENCE. ITALIA LEADER MONDIALE NEI PELATI



(a cura di Pietro Cobor) § Modica (Ragusa) – Bayer Cropscience ha scelto la location siciliana di Modica, in provincia di Ragusa, per presentare l’11mo volume della collana “Coltura & Cultura” dedicata all’imperatore tra gli ortaggi, il più coltivato al mondo: “il pomodoro”.
Al convegno di presentazione del nuovo libro sono intervenuti, fra gli altri, Frank Terhorst, amministratore delegato Bayer CropScience, Elio D’Antrassi, assessore della Regione Sicilia alle Risorse Agricole e Alimentari, on. Riccardo Minardo, Presidente I Commissione Affari Istituzionali della Camera, Renzo Angelini, responsabile Bayer CropScience della collana “Coltura & Cultura” di cui è ideatore e coordinatore, Vitangelo Magnifico, coordinatore dei 76 autori del volume.
Il pomodoro è stato introdotto nel mondo occidentale grazie a Cristoforo Colombo che lo trovò coltivato sulle coste messicane del Pacifico. Oggi è l’ortaggio più coltivato al mondo: se ne producono ogni anno circa 126 milioni di tonnellate, in 171 paesi, su 4,6 milioni di ettari. Quasi un terzo dei pomodori mondiali vengono prodotti in Cina, seguita dagli Stati Uniti e dall’India. Negli anni, l’antico primato italiano sul pomodoro (che ne produce attualmente 6 milioni di tonnellate) è stato ceduto ad altri paesi: più grandi, con mercati maggiori e un costo della manodopera minore. In Europa ne producono ormai di più la Russia e la Turchia, nel Mediterraneo l’Egitto.
Se dalla produzione passiamo al commercio internazionale, l’Italia è ancora leader mondiale nell’esportazione dei pelati, mentre la Cina ci ha superato in quella del concentrato di pomodoro.
L’export italiano di derivati del pomodoro vale quasi 2 miliardi di dollari e rappresenta circa il 35% del totale. Siamo però solo al 13° posto nell’esportazione di pomodoro fresco: ci battono persino gli olandesi dalle avveniristiche serre riscaldate e computerizzate che producono tutto l’anno e dalla distribuzione efficientissima.
Comunque, il consumo di pomodori è in forte crescita ovunque, e il commercio internazionale, che nel 2006 valeva 3,4 miliardi di dollari, nel 2008 aveva già raggiunto i 5,6 miliardi.
Nel corso del convegno di Modica sono state messe in evidenza soprattutto proprietà e qualità dell’ortaggio più amato dagli italiani che ne consumano quasi 65 chili a testa l’anno per una spesa totale di oltre 400 milioni di euro. Infatti, il pomodoro è una “colonna” della dieta mediterranea non soltanto perché ne consumiamo tanto, ma perché ci fa particolarmente bene. Contiene poche calorie (19 Kcal ogni 100 grammi: venti volte meno della pasta, quasi trenta volte meno della cioccolata) molte vitamine (in particolare vitamina C, di cui è la seconda fonte dopo l’arancia) e minerali (in particolare potassio) ma soprattutto moltissimi antiossidanti, sostanze che liberano le nostre cellule dai radicali liberi, molecole fortemente reattive che aggrediscono le proteine, i lipidi e il Dna delle cellule.
Il pomodoro è un autentico concentrato di queste molecole naturali bioattive. La più importante è il licopene, il carotenoide che gli conferisce anche il colore rosso. Il licopene contenuto nei pomodori è molto variabile, sia a causa del tipo di coltivazione, sia del tipo di pomodoro e del grado di maturazione: si va da 1 mg/kg nel pomodoro allungato immaturo ai 100 mg/kg nel pomodoro ciliegino. La sua biodisponibilità, che è la capacità di venire assorbito dal nostro organismo, è maggiore nel pomodoro cotto che in quello fresco, così come in quello condito con l’olio, perché si scioglie nei grassi. Il licopene e gli altri carotenoidi, insieme ai polifenoli contenuti soprattutto nella buccia – anch’essi dotati di proprietà antiossidanti – rallentano i processi d’invecchiamento e prevengono l’insorgenza dei tumori a polmone, stomaco, colon, ovaie e soprattutto prostata. A questo contribuisce anche la capacità dei carotenoidi di potenziare il sistema immunitario.
Pantano Romano, Canestrino, Cuore di Bue di Albenga, Pisanello, Costoluto Fiorentino, Corbarino, Rosa di Sorrento, Locale di Belmonte, San Marzano, Pomodoro di Pachino, sono tra i tipi di pomodoro più noti e rinomati presenti sulle tavole degli italiani.
Grazie al volume “il pomodoro” di Bayer CropScience, se ne possono conoscere storia, ricette, metodi di coltivazione, ricerca e utilizzazione nei mercati di tutto il mondo. Il volume ha 592 pagine e 1.264 foto. Prezzo euro 68. Per maggiori informazioni: http://www.colturaecultura.it/  e http://www.crop.bayercropscience.it/
(Omniapress-07.12.2010)