lunedì 18 aprile 2011

MOSTRA SU GIACOMETTI AL MAGA DI GALLARATE. L'ANIMA DEL NOVECENTO


(a cura di Annamaria Borgoni) §§ Gallarate - Fino al 5 giugno 2011 sono esposti al Maga di Gallarate, Sculture, dipinti, disegni di Giacometti, l'Anima del Novecento.
Alberto Giacometti rivela nella rassegna risvolti inediti e intimistici della sua versatile creatività. Sculture, dipinti, disegni, facenti parte della collezione di famiglia, prodotta nel suo mitico studio parigino, popolato non solo di sculture e tele completate ma anche di “fantasmi” di opere incompiute. Frequentato da personalità artistiche e letterarie, da Picasso, Derain, Braque, Balthus, Mirò ai surrealisti, da Strawinski, Sartre, Breton, Eluard, Beckett al poeta Dupin, lo studio è stato definito una “Gesamtkunstwerk”, un’opera in sé, in completo divenire, molto vicina al sentire e operare attuale.
”Sentivo quasi la presenza di Giacometti, come se i suoi schizzi scaturissero direttamente dalle sue mani”, afferma Michael Peppiatt,curatore della mostra e autore di “In Giacometti’s Studio”- volume che documenta la ricerca nell’archivio inesplorato di uno dei rami della famiglia, alla base anche della raffinata mostra, organizzata e prodotta dalla Fondazione Galleria d’Arte Moderna e Contemporanea Silvio Zanella, coordinata da Cinzia Chiari e allestita da Maurizio Sabatini, scenografo di Giuseppe Tornatore. Con l’accordo degli eredi di Giacometti, Peppiatt ha potuto addentrarsi nell’universo creativo dell’artista e nei 300 disegni della collezione, pubblicare un nuovo libro e catalogare le opere.
Personalità artistica d’eccezione, Giacometti con una matita in mano, avvolto dal fumo di una sigaretta in bocca, disegnava “sketch improvvisi e istintivi di personaggi”, sulle pagine di libri, taccuini o su pezzi di carta sparsi, esprimendo nei vibranti tracciati una forza visiva sorprendente e captando la fugacità del reale attraverso l’angoscia esistenziale. I frequentatori dello studio lo ricordano in un continuum disegnare, modellare e plalsmare gli abbozzi scultorei . L’esposizione mette in luce la frenesia creativa dell’artista e documenta inoltre ben 49 sculture ed una importante selezione di dipinti. Le sculture ritraggono membri della famiglia Giacometti: il padre, la madre, la sorella Ottilia e il fratello Diego. Un secondo gruppo propone invece un campione rappresentativo dei lavori figurativi del dopoguerra: figure intere sia maschili che femminili, un “Homme qui marche”, alcune teste di “Lotar”, una “Femme de Venise” e diversi busti della moglie Annette.
Le opere scelte focalizzano il periodo della maturità artistica di Giacometti. Alcuni ritratti rivelano un modellato tormentato della figura umana. Negli anni quaranta riduce al minimo le dimensioni delle sculture mentre nel dopoguerra le figure maschili e femminili intere e immobili, corrose ed evanescenti si allungano sempre più esili e filiformi evocando un arcaismo egizio di forte presa.
Il Maga in collaborazione con Electa pubblica un prezioso cofanetto con la traduzione italiana del volume di Michel Peppiatt “Nello Studio di Giacometti” e il catalogo completo delle opere in mostra “Alberto Giacometti L’anima del Novecento”. L’emozionante audio guida prodotta con Storyville, riproduce la voce narrante di Alberto Giacometti attraverso estratti da interviste e spiega la sua peculiare visione dell’uomo e delle sue opere. (Omniapress-18.04.2011)