Prima di tutto facciamo un
excursus sui padri “nobili” della Psicologia mondiale, fra i quali gli Italiani
– purtroppo - non sono per nulla
presenti: a partire dall’inventore del termine “Psicologia” nel XV secolo, ossia
il teologo tedesco Schwarzerdt (Melantone), fino ai primi filosofi che ne parlarono, come l’inglese
Locke a fine ‘600, per saltare al britannico Darwin (teoria delle emozioni) e arrivare alla psicologia sperimentale dei filosofi tedeschi e austriaci Wundt e
Brentano a fine ‘800. Importante, a inizio XX secolo, la psicologia della
Gestalt tedesca che si propagò negli Stati Uniti, e le scuole di psicologia
russe, tra cui i celebri studi sulla riflessologia del Premio Nobel per la
Medicina Pavlov, che non volle mai essere considerato uno psicologo ma da cui
derivò il comportamentismo, poi ripreso dallo statunitense Watson.
Capitolo a sé stante quello del celeberrimo
Medico Neurologo viennese Freud, fondatore della Psicoanalisi che introdusse il precedentemente quasi ignoto concetto di inconscio: ebbe risonanza mondiale e fu seguito da
giganti della Psicologia come Adler, Jung e Reich.
Saltiamo agli anni ’60 del secolo
scorso, in cui prese piede l’orientamento, tuttora quasi prevalente, del
cognitivismo, una sorta di perfezionamento del comportamentismo. Importanti
sono, poi, le branche della neuropsicologia e delle neuroscienze cognitive, più
legate, però, alla Medicina. Vi è anche la Psicoterapia, che si occupa di
psicopatologia ed è praticata da Medici Psicoterapeuti e da Psicologi
Psicoterapeuti, in Italia entrambi abilitati in scuole di specializzazione.
Il quadro non è, volutamente,
completo in quanto si dovrebbero scrivere interi volumi sulla psicologia
clinica, su quella teorica o applicata, ma non c’è né tempo né spazio per
questo. L’interesse è sulla validità scientifica di questa disciplina.
Ebbene, la Psicologia è tuttora considerata
da molti una Scienza molle, ossia non appartenente a quelle discipline, come la
Fisica, la Matematica, la Medicina, la Chimica, la Biologia, che sono validate
dal metodo scientifico. Per alcuni, molti principi della Psicologia non
sarebbero pienamente verificabili sperimentalmente. Questo si riflette anche sulla opinione
pubblica (e magari ha anche fornito un substrato alla parole del Premier): fra
le persone, prima ancora che nei film di Woody Allen, spesso gli psicologi e
gli psicoanalisti vengono considerati degli “strizzacervelli”, in una concezione negativa che però risulta essere molto diffusa.
Detto ciò, bisogna anche
ricordare che gli psicologi e gli psicoterapeuti svolgono una professione di grande
utilità alla Società, soprattutto nelle specialità relative al lavoro, alla
scuola, alla comunicazione e marketing, allo sport, alla sessualità, alle
perizie legali, alle difficoltà di coppia, ai problemi di minori e adolescenti e
in tante altre situazioni.
Le "professioni" limitrofe
Partecipai una volta a un incontro con i Carabinieri dei NAS (Nucleo Antisofisticazioni nella Sanità) in cui uno psicologo spiegava quali sono gli "atti tipici" della professione e come scovare un "falso psicologo". Ebbene, vidi nei volti dei partecipanti tanta perplessità. Se è abbastanza facile capire cosa fa un medico, un dentista e perfino uno psichiatra, è invece molto, ma molto difficile comprendere quello che fa uno psicologo e che cosa lo distingue dal resto. Questo si riflette sulla distinzione da professioni simili come quelle di mental coach e counselor, ma anche su chi agisce come uno psicologo, ad esempio facendo l'allenatore di una squadra, un prete, un insegnante, perfino un genitore.Un' importante attività degli psicologi ai vertici della professione dovrebbe essere quella di comunicare ai cittadini le proprie caratteristiche e, nel concreto, quanto la Psicologia professionale possa essere di aiuto alla Società.
I Professionisti in Parlamento: pochissimi gli psicologi
In Parlamento ci sono 132 #Avvocati, 116 Imprenditori, 114 Impiegati, 90 Insegnanti e Docenti Universitari, 31 #Medici, 24 #Commercialisti, 21 #Ingegneri, 14 Commercianti 13 Sindacalisti. La Professione tra le meno rappresentate l'avete già indovinata, vero? Gli #Psicologi sono solo 5, battuti solo da #Infermieri (1) e #AssistentiSociali (1). Magari, il Premier Draghi lo sapeva.
I redditi degli psicologi:
una miseria
Passiamo ora ad altri problemi
che affliggono gli psicologi italiani. Primo fra tutti il reddito: quello medio,
secondo i dati ENPAP (Ente di Previdenza ed Assistenza per gli Psicologi) è di
poco superiore ai 13mila euro netti annui (2018), davvero una miseria per un
professionista che studia per moltissimi anni e non vede riconosciuta dalla Società la propria
utilità.
Sempre secondo i dati ENPAP
(risalenti al luglio 2019), circa il 50% dei 75mila psicologi iscritti all’Ente
non arriva nemmeno a 9mila euro netti all’anno. Vi sono poi eccezioni, anche se
piuttosto rare, di professionisti della categoria che superano i 100mila euro
(43 in tutto) , fino ad arrivare a quei 4 (quattro!) che guadagnano da 300mila
a un milione di euro all’anno. Chissà chi sono.
Discorso a parte occorre fare per
gli Ordini regionali e l’Ente di Previdenza nazionale: chi vi viene eletto guadagna cifre molto superiori, che vanno da 45mila euro lordi annui di un Presidente di Ordine
regionale ai 120mila del Presidente ENPAP.
Le donne psicologhe sono
quasi il 90% del totale ma contano poco nelle istituzioni professionali
Una situazione al limite del
ridicolo è quella del genere di chi governa le istituzioni professionali: le
donne psicologhe in Italia sono pari a quasi il 90% del totale ma vi sono
pochissime figure femminili (alcune sono Presidenti di Ordini regionali) ai
vertici. Il colossale paradosso è anche nel pay gap: pur essendo una sparuta
minoranza, gli uomini guadagnano circa il 30% in più delle donne!
La Psicostoria di Asimov
Gli appassionati del geniale scrittore
di fantascienza russo-americano Isaac Asimov sanno bene quanto sia importante
nei suoi più celebri romanzi (Ciclo della Fondazione) la cosiddetta “Psicostoria”
e gli psicologi che - nei suoi racconti - la inventano e la gestiscono. Questa disciplina, inventata dall'immaginario matematico e psicologo Hari Seldon, consiste in una minuziosa e scientificamente sperimentata previsione
dei comportamenti umani e degli avvenimenti storici e politici (si arriva fino a
30mila anni nel futuro) di alcune migliaia di miliardi di persone nell’intera
Galassia della Via Lattea. Sulla gestione computerizzata della psicostoria e sugli psicologi, in questi
romanzi, si basa l’intera Società e la Politica del sistema Galattico dei prossimi 100 mila anni!
Quindi, in teoria, le nefaste
parole di Draghi e l’incapacità degli psicologi nostrani di farsi riconoscere
per quel che valgono magari, in un giorno non lontano, si ribalteranno e consentiranno
a un’intera categoria professionale una gloria che, al momento, appare incerta
e insperata. (Omniapress-17.4.2021)