Milano (Marisa de Moliner) - Nella settimana della Festa della Mamma si
scopre, dalla tavola rotonda virtuale “Fertility Awareness in 2021: Educating
the Younger Generations” realizzata con il supporto di Gedeon Richter,
l'azienda farmaceutica specializzata nella salute femminile, che quasi metà delle
giovani donne non sa quando la voglia di maternità si scontra con il calare
della fertilità e smettono di girare le lancette dell'orologio biologico.E'
quant'emerso nella tavola rotonda virtuale “Fertility Awareness in 2021:
Educating the Younger Generations” realizzata con il supporto di Gedeon
Richter, l'azienda farmaceutica specializzata nella salute femminile. A trarre
in inganno sulla durata della capacità procreativa probabilmente potrebbe anche
essere il fatto che per motivi sociali, di studio o professionali, si mettono
al mondo figli più tardi.
Continua, infatti, a crescere l’età media della
prima gravidanza nel vecchio continente: 29 anni in Europa, oltre 31 in Italia
dove la fecondità espressa dalle 35-39enni ha superato quella delle 25-29enni.
Sebbene il 90% delle donne sia consapevole che con l’aumentare dell’età si
riducano le chance di rimanere incinta, il 40% non sa esattamente a che età la
fertilità inizia a declinare. Meno di un' adolescente su 4 è informata che dopo
i 30 anni la riserva ovarica tende progressivamente a ridursi e con essa la
qualità degli ovociti.
Con l’obiettivo di accendere i riflettori su quanto (poco) ne sanno i
giovani in tema di fertilità e sui fattori ad essa correlati, e per promuovere
un confronto sulle politiche atte colmare questo gap di conoscenza, Fertility
Europe, l'organizzazione paneuropea che rappresenta le principali associazioni
pazienti attive nell’area della fertilità, ha riunito esponenti delle
istituzioni ed esperti nel campo della Salute Riproduttiva provenienti da
cinque Paesi europei nella tavola rotonda virtuale “Fertility Awareness in
2021: Educating the Younger Generations”, realizzata con il supporto di Gedeon
Richter.
Dall’incontro è emersa l’urgenza, per i governi di tutta Europa, di mettere
la fertilità al centro delle politiche educative, inserendola come materia
curriculare nei programmi scolastici sulla salute riproduttiva. In particolare,
gli esperti hanno condiviso la necessità di promuovere una corretta
informazione sull’andamento della curva della fertilità in relazione all’età,
sull’impatto dei comportamenti individuali, ma anche sulle opportunità offerte
dalla medicina per la preservazione della fertilità.
“La tutela della salute riproduttiva rappresenta un aspetto della vita
fondamentale eppure in gran parte ancora sottovalutato. Insegnare ad aver cura
della propria fertilità e offrire un accesso equo ai migliori trattamenti
disponibili per preservarla, sono due elementi chiave per consentire, sin dalla
giovane età, di tenere sotto controllo la propria fertilità”, afferma Satu
Rautakallio-Hokkanen, Presidente di Fertility Europe.
“L’infertilità è in costante aumento in Italia, come nel resto d’Europa
(il 10% della popolazione soffre di problematiche correlate alla fertilità). La
scarsa conoscenza dei fattori che incidono sulla fertilità, femminile e
maschile, gioca un ruolo determinante. I giovani sono coloro verso i quali è
prioritario intervenire, per evitare che scelte poco consapevoli possano
compromettere irreversibilmente la fertilità futura. Nell’ambito
dell’educazione sulla fertilità, è inoltre necessario informare le giovani
generazioni sulle opportunità offerte dalla medicina per preservare la
fertilità in maniera efficace, affinché la scelta di avere un figlio si realizzi
in modo consapevole e nelle migliori condizioni possibili”, spiega Enrico
Papaleo, Responsabile del Centro Scienze della Natalità, IRCCS Ospedale San
Raffaele di Milano.
“Gedeon Richter è orgogliosa di promuovere occasioni di confronto per
sensibilizzare le donne, e non solo, sul tema della fertilità. L’evento di
oggi, che ha riunito alcuni dei massimi esperti europei in materia, ha
rappresentato un’occasione straordinaria per accendere i riflettori sulla
tutela della fertilità quale priorità di salute pubblica, a beneficio delle
generazioni future e dell’intera società”, commenta Maria Giovanna Labbate,
Managing Director, Gedeon Richter Italia.
Gedeon Richter Plc. (www.richter.hu), con
headquarter a Budapest, in Ungheria, è una multinazionale farmaceutica con
consolidata leadership nella regione dell’Europa Centro-Orientale e con una
presenza diretta in forte espansione nell’Europa Occidentale, in Cina e in
America Latina. Nel 2019 la Società ha fatto registrare vendite per circa 1,6
miliardi di euro (1,7 miliardi US$), e una capitalizzazione di 3,6 miliardi di
euro (4,1 miliardi US$). Il portfolio prodotti di Gedeon Richter copre
importanti aree terapeutiche, inclusa la ginecologia, il sistema nervoso
centrale e l’area cardiovascolare. L’Azienda vanta il centro di ricerche
farmacologiche più importante della regione dell’Europa Centro-Orientale dove
l’attività di ricerca di molecole farmaceutiche originali si concentra
principalmente sulla scoperta e lo sviluppo di medicinali efficaci nella lotta
contro le malattie del sistema nervoso centrale. Grazie a un’esperienza
consolidata nel campo della chimica steroidea, Gedeon Richter è tra i
principali player a livello internazionale nel campo della Salute della donna.
L’Azienda è inoltre attiva nello sviluppo di farmaci biosimilari.
Richter Italia, filiale italiana di Gedeon Richter, nel 2021 celebra i
10 anni di attività: dalla fondazione l’azienda è sempre stata al fianco delle
donne, con un portfolio completo di farmaci e prodotti innovativi per tutelare
la loro salute e il benessere in ogni fase della vita, dalla contraccezione ai
prodotti per il trattamento dell’endometriosi, dei fibromi uterini,
dell’infertilità, dell’osteoporosi, dei disturbi del basso tratto genitale,
fino alla linea dedicata alla menopausa.
Per info: www.richter.hu (Omniapress-6.5.2021)