mercoledì 23 giugno 2021

La "Nota Verbale" del Vaticano sul Ddl Zan: Considerazioni su: Patti Lateranensi, significato Uomo-Donna, Identità di Genere, Bibbia, Vangelo, Gesù

Milano (Pietro Cobor) - Riporto a margine di questo articolo il testo integrale della «nota verbale», che lo scorso 17 giugno il Segretario per i rapporti con gli Stati, monsignor Paul Richard Gallagher, ha consegnato nelle mani di Pier Mario Daccò Coppi, primo consigliere dell’Ambasciata Italiana presso la Santa Sede.
È il documento che ha generato il caso diplomatico tra Italia e Vaticano sull’iter di approvazione del ddl Zan, ovvero disegno di legge N. 2005 contro l’omotrasfobia. Intendo fare delle considerazioni personali su questo documento, limitandomi alle questioni religiose/giuridiche e non addentrandomi nelle problematiche politiche o sociali.

Primo: Lo Stato del Vaticano ha tutto il diritto di richiamare i Patti Lateranensi, la cui revisione è stata sottoscritta il 18 febbraio 1984 dall'allora Presidente del Consiglio, Bettino Craxi. Si tratta di una legge dello Stato Italiano e come tale va considerata.
Secondo: l'articolo 7 della Costituzione Italiana così recita:
"Lo Stato e la Chiesa cattolica sono, ciascuno nel proprio ordine, indipendenti e sovrani. I loro rapporti sono regolati dai Patti Lateranensi. Le modificazioni dei Patti, accettate dalle due parti, non richiedono procedimento di revisione costituzionale".
Terzo: nello Stato del Vaticano vige il Diritto Canonico che regola anche le attività dei fedeli delle strutture ecclesiastiche nel Mondo nonché i rapporti con la Società nel suo insieme.
Quarto: il punto più critico secondo me. Riporto la frase della nota del Vaticano che poi commenterò: "Ci sono espressioni della Sacra Scrittura e delle tradizioni ecclesiastiche del magistero autentico del Papa e dei vescovi, che considerano la differenza sessuale, secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa cattolica non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa Rivelazione divina".
Se capisco bene, ciò significherebbe che la Rivelazione di Dio sul fatto che esistono un "Uomo" e una "Donna" non sarebbe discutibile. Premettendo che anche sul lato Medico-Scientifico ciò è un fatto non del tutto ben definito (si pensi ai casi di neonati con sesso incerto, agli ermafroditi, alle persone omosessuali, ai transessuali, etc.), il problema religioso è su cosa sia Rivelazione proveniente da Dio, "certificata", e cosa no.

Forse che la Bibbia l'ha scritta Dio? No di certo. E' stata scritta probabilmente nell'arco di 1500 anni da oltre 40 Uomini. Anzi, nella Genesi si fa parlare il Creatore che dice: «Dio disse: facciamo l’uomo a nostra immagine, a nostra somiglianza… e Dio creò l’uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo creò; maschio e femmina li creò» (Gen. 1,26-27). Poi: «Quando Dio creò l’uomo, lo fece simile a sé. Lo creò maschio e femmina, li benedisse, e quando furono creati pose loro il nome di “Uomo”» (Gen. 5, 1-2).
C'è poco da interpretare: ciò significa che Dio è sia Uomo che Donna. Noi diremmo un Andro-Gino ma non certamente una figura di Uomo effeminato o di Donna mascolina. Dio è invece, con ogni probabilità, uno Spirito Unico che ha in sè tutte le caratteristiche dell'Uomo e della Donna insieme. Capace di generare come lo sono Uomini e Donne solo se si uniscono. Ecco la Vera e Unica interpretazione possibile.

Quindi, la raffigurazione di Dio come un anziano Signore con la barba è del tutto errata e sviante. Dovrebbe essere raffigurato come un Essere Perfetto con entrambe le Anime declinate sia al Femminile che al Maschile.
Il peccato originale, ossia la disobbedienza a Dio nel mangiare il frutto dell'Albero della Conoscenza del Bene e del Male, Uomo e Donna l'hanno poi fatto insieme, non c'è dubbio.
Non parliamo poi della famiglia poligamica che nella Bibbia (Antico Testamento) sembra essere la regola assoluta.
Poi è arrivato Gesù Cristo, la figura più straordinaria e centrale di tutta la Storia. Figlio di Maria di Nazareth, di origine ebraica, ha fondato il Cristianesimo ed è da questa religione considerato il "Figlio di Dio", se non Dio stesso. Ebbene non risultano nei Vangeli (peraltro anch'essi scritti non da Gesù stesso ma da uomini...) "Rivelazioni" di Gesù/Dio sulla differenza sessuale o sull'identità di genere. Neanche una parola. Anzi, al contrario, solo gesti di amore, comprensione e benevolenza nei confronti di tutti e, quindi, anche degli omosessuali, delle lesbiche, dei gay, dei bisessuali, dei transessuali, etc. etc.. Chi può contraddirmi?
Paolo di Tarso, nella Lettera ai Galati, (3,28) riassume bene il mio pensiero su tutto ciò:
«Non c'è Giudeo né Greco; non c'è schiavo né libero; non c'è maschio e femmina, perché tutti voi siete uno in Cristo Gesù.»

LA NOTA VERBALE INTEGRALE DEL VATICANO
La Segreteria di Stato, sezione per i Rapporti con gli Stati, porge distinti ossequi all’Ecc.ma Ambasciata d’Italia e ha l’onore di fare riferimento al disegno di legge N.2005, recante «misure di prevenzione e contrasto della discriminazione e della violenza per motivi fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere e sulla disabilità», il cui testo è stato già approvato dalla Camera dei Deputati il 4 novembre 2020 ed è attualmente all’esame del Senato della Repubblica.
Al riguardo la Segreteria di Stato rileva che alcuni contenuti dell’iniziativa legislativa — particolarmente nella parte in cui si stabilisce la criminalizzazione delle condotte discriminatorie per motivi «fondati sul sesso, sul genere, sull’orientamento sessuale, sull’identità di genere» — avrebbero l’effetto di incidere negativamente sulle libertà assicurate alla Chiesa cattolica e ai suoi fedeli dal vigente regime concordatario. Ci sono espressioni della Sacra Scrittura e delle tradizioni ecclesiastiche del magistero autentico del Papa e dei vescovi, che considerano la differenza sessuale, secondo una prospettiva antropologica che la Chiesa cattolica non ritiene disponibile perché derivata dalla stessa Rivelazione divina.
Tale prospettiva è infatti garantita dall’Accordo tra la Santa Sede e la Repubblica italiana di Revisione del concordato lateranense, sottoscritto il 18 febbraio 1984. Nello specifico, all’articolo 2, comma 1, si afferma che «la Repubblica italiana riconosce alla Chiesa cattolica la piena libertà di svolgere la sua missione pastorale, educativa e caritativa, di evangelizzazione e di santificazione. In particolare è assicurata alla Chiesa la libertà di organizzazione, di pubblico esercizio del culto, di esercizio del magistero e del ministero spirituale, nonché della giurisdizione in materia ecclesiastica». All’articolo 2, comma 3, si afferma ancora che «è garantita ai cattolici e alle loro associazioni e organizzazioni la piena libertà di riunione e di manifestazione del pensiero, con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione».
La Segreteria di Stato auspica pertanto che la Parte italiana possa tenere in debita considerazione le suddette argomentazioni e trovare una diversa modulazione del testo normativo in base agli accordi che regolano i rapporti tra Stato e Chiesa e ai quali la stessa Costituzione Repubblicana riserva una speciale menzione.
La Segreteria di Stato, Sezione per i Rapporti con gli Stati, si avvale della circostanza per rinnovare all’Ecc.ma Ambasciata d’Italia i sensi della sua alta considerazione. Dal Vaticano, 17 giugno 2021. (Omniapress-23.6.2021)